⚠️ Proibizione Infiorescenze di Canapa: DDL Sicurezza e Vittoria per l'olio CBD

⚠️ Infiorescenze di Canapa a Rischio: Proibizione Imminente?

Il 12 settembre 2024, la Camera dei Deputati ha approvato l’Articolo 18 del DDL Sicurezza, che potrebbe portare alla criminalizzazione della coltivazione e vendita delle infiorescenze di canapa. Questa norma, se confermata dal Senato, metterebbe a rischio un settore vitale per l'economia italiana, mettendo a repentaglio migliaia di posti di lavoro.

Le infiorescenze di canapa sono state essenziali per la crescita dell'industria del CBD e altri prodotti derivati. Tuttavia, il governo afferma che le infiorescenze non sono menzionate nella legge 242/2016, anche se una circolare del 2018 del Ministero delle Politiche Agricole ne consentiva l'utilizzo. Se la legge venisse approvata al senato, si stima che il settore, che dà lavoro a oltre 15.000 persone, subirebbe danni economici devastanti.

Per ulteriori dettagli, leggi il comunicato di Canapa Sativa Italia (CSI) e guarda il breve documentario sulla filiera delle infiorescenze con i pareri dei migliori avvocati.

La Difesa di Coldiretti e CIA: Canapa come Risorsa Industriale

Coldiretti e la CIA-Agricoltori Italiani hanno espresso forte preoccupazione riguardo all'Articolo 18, sottolineando che il divieto delle infiorescenze danneggerebbe l'intera filiera agroindustriale della canapa. Le organizzazioni chiedono una regolamentazione più chiara e sostengono che la canapa è essenziale per la sostenibilità agricola e ambientale in Italia.

Entrambe le organizzazioni hanno proposto l'introduzione di disciplinari volontari per garantire un uso regolamentato delle infiorescenze e proteggere i produttori italiani. L’obiettivo è evitare che norme punitive distruggano le piccole e medie imprese agricole, che rischierebbero di perdere competitività a livello internazionale.

La Vittoria sul Decreto CBD: Una Svolta per il Settore

Il TAR del Lazio ha sospeso l'attuazione del Decreto del Ministero della Salute che avrebbe classificato il CBD come sostanza stupefacente nelle preparazioni orali. Questa decisione rappresenta una vittoria significativa per l'industria del CBD in Italia e garantisce la continuità della produzione di oli di CBD sicuri e legali.

Il CBD è riconosciuto come una sostanza priva di effetti psicoattivi e gode di crescente popolarità nel settore cosmetico e alimentare. La sentenza del TAR, basata anche su direttive europee, garantisce la libera circolazione del CBD all'interno dell'Unione Europea. Leggi il comunicato completo di GianTec.

Effetti Immediati della Proibizione sulle Infiorescenze

Se l'Articolo 18 venisse approvato, gli effetti per il settore sarebbero devastanti. Molte aziende rischiano sequestri e chiusure immediate, con la perdita di migliaia di posti di lavoro. L'intera filiera di produzione delle infiorescenze, estratti isolati e cosmetici, inclusa anche la produzione di semi impossibile senza infiorescenza, ne sarebbe gravemente compromessa.

 Le associazioni di categoria continuano a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze di questa normativa, sperando di fermarne l’approvazione definitiva.

Agricoltore osserva il suo campo di canapa distrutto - DDL Sicurezza e CBD in Italia

Le Corti Europee Potrebbero Bloccare il Divieto

Il settore della canapa in Italia spera che le corti europee possano intervenire per bloccare l'Articolo 18. Secondo la normativa UE, il CBD non può essere classificato come sostanza stupefacente e deve godere della libera circolazione in tutto il mercato unico. Nel 2020, la Corte di Giustizia Europea ha stabilito che il CBD prodotto legalmente in uno Stato membro può essere commercializzato in tutta l'Unione.

Canapa Sativa Italia ha già denunciato la possibile violazione delle normative europee e si aspetta un intervento dalla Commissione Europea. Tuttavia, anche in attesa di un’eventuale sentenza, le ripercussioni a breve termine potrebbero essere pesanti per il settore della canapa.

Limitazione della Libertà e Ipocrisia Normativa

È chiaro che l'Articolo 18 del DDL Sicurezza non è solo una minaccia economica per il settore della canapa, ma anche una grave violazione delle libertà individuali. Questa normativa mira a demonizzare la canapa e i suoi derivati, nonostante l'evidenza scientifica dimostri che CBD e infiorescenze di canapa non causano effetti psicoattivi o alterazioni della guida. Al contrario, sostanze legali come l'alcol, ampiamente pubblicizzate e sostenute da figure di spicco del governo, come nel caso del vino, rappresentano un rischio molto maggiore per la sicurezza pubblica.

Secondo il testo dell'Articolo 18, la legge proibisce la coltivazione, lavorazione, distribuzione, commercio e trasporto delle infiorescenze di canapa (Cannabis sativa L.), anche in forma semilavorata, essiccata o triturata, così come di prodotti contenenti tali infiorescenze, inclusi estratti, resine e oli derivati. Chi violerà tali disposizioni sarà soggetto alle sanzioni previste dal Testo Unico sulle sostanze stupefacenti.

Il paradosso diventa ancora più evidente quando si parla dei semi di canapa. Il governo afferma che la produzione di semi sarà consentita, ma come è possibile produrre semi senza prima coltivare e essiccare le infiorescenze? Questa contraddizione dimostra una profonda mancanza di comprensione del ciclo naturale della pianta e delle necessità dell'industria. La limitazione non solo distrugge la filiera, ma rende impossibile la stessa produzione di semi che dichiarano voler proteggere.

Mentre l'alcol viene celebrato e protetto politicamente, prodotti naturali come la canapa, che hanno dimostrato di avere benefici economici e terapeutici, vengono ingiustamente stigmatizzati. Questo non è solo un attacco all'economia, ma anche una limitazione della libertà di scelta dei cittadini, che dovrebbero poter decidere liberamente quali prodotti consumare, soprattutto quando sono sicuri e sostenuti da evidenze scientifiche. Il divieto delle infiorescenze, di fatto, è un passo indietro in termini di diritti e libertà personali.

Vittoria del TAR sul Decreto CBD

La Battaglia per la Canapa Continua

La canapa certificata rappresenta una risorsa essenziale per l’economia italiana e per la società e l'agricoltura sostenibile. Tuttavia, l’approvazione di norme restrittive come l'Articolo 18 del DDL Sicurezza potrebbe fermare bruscamente questa crescita. La comunità della canapa continua a lottare per garantire una regolamentazione giusta e basata su prove scientifiche, che permetta al settore di prosperare a lungo termine.

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